Recensione Concerto a Baveno – 6 luglio 2014
by on July 22, 2014 in Artcoli Concerti Eventi

Recensione Concerto a Baveno – 6 luglio 2014

In una fresca domenica di luglio, il Salone Nostr@domus di Baveno si è presto riempito di gente venuta ad ascoltare Micki Piperno in concerto. Amici affezionati de UN PAESE A SEI CORDE e nuovi appassionati, uniti ai numerosi turisti in cerca di una serata diversa. Il cielo nuvoloso, carico di promesse temporalesche, non ha consentito di tenere il concerto all’aperto. Peccato, perché il meraviglioso sagrato della chiesa parrocchiale di Baveno sarebbe stato davvero il palco ideale per questo chitarrista romano che ha al suo attivo, tra l’altro, parecchie importanti collaborazioni.
L’inizio potente e drammatico de Il Volo, suo brano d’apertura, ha immediatamente reso l’idea della poliedricità del musicista e dell’energia positiva con cui avrebbe condotto l’intera serata. Le sue smorfie, a volte così buffe, dimostravano l’intensità della concentrazione e sembravano voler sostituire un più intimo dialogo col suo strumento e lo hanno accompagnato per tutta la serata. Un cambio di chitarra ed eccolo pronto per un tributo a Nino Rota, con un mix di brani legati tra loro dal tempo tenuto con le mani dal pubblico, divertito, ma non proprio preciso, per la verità, che ha messo a dura prova il ritmo di Micki. Sorrisi e risate non sono certo mancati, tramutandosi poi in viva commozione subito dopo, per il magico omaggio alla Carmen di Bizet: non un semplice arrangiamento per chitarra acustica, ma tre piccoli pezzi originali ispirati dallo studio della partitura dell’opera. Grandi gli applausi per questo progetto ambizioso e di grande effetto. Una parentesi giocosa con Blue Moon, e poi ecco un altro dolcissimo brano originale, Eyes of a Child, in netto contrasto con il successivo Crash Dance con cui ha dato prova di una notevole tecnica. Nelson, dedicato al continente africano, è stato un bellissimo e prezioso regalo, mai registrato, prima di arrivare all’atmosfera jazz e un tantino scanzonata di Fat Cat. Qui la loop station ha giocato un ruolo fondamentale, conquistandosi addirittura il diritto di terminare il brano per proprio conto, con Micki Piperno appoggiato su un gomito alla chitarra rovesciata, così, come se non potesse fare altro. Forse un ironico tributo alla pigrizia del felino del titolo? Chissà! Grandi gli applausi del pubblico per questo bel concerto, ormai giunto al termine, anche da parte di chi, spaventato dal temporale sempre più vicino, è scappato subito via. Ma tutti gli altri, pioggia o non pioggia, sono rimasti a battere le mani e a chiedere il bis. E Piperno ha suonato una meravigliosa versione di Georgia on My Mind, in cui ogni singola nota era dosata alla perfezione – denotando una invidiabile padronanza dei “forte/piano” -, prima di un ultimo, festoso brano scatenato in cui ha coinvolto ancora una volta il pubblico. A questo punto il concerto è proprio finito, tutti a casa. Ma con la soddisfazione di aver ascoltato un gran chitarrista. Sì, tutti a casa. Nubifragio permettendo…

Patrizia & Mauro Gattoni

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